Cosa è successo ai cani durante l'Olocausto?

I cani furono ampiamente utilizzati dai nazisti durante l'Olocausto. Venivano impiegati come cani da guardia nei campi di concentramento e di sterminio, dove venivano usati per pattugliare il perimetro e tenere i detenuti confinati entro i confini del campo. I cani venivano impiegati anche come cani da caccia e da localizzazione per inseguire e catturare i fuggitivi. Inoltre, i cani venivano utilizzati anche nei programmi di eutanasia, dove venivano addestrati ad attaccare e uccidere le vittime malmenandole.

Alla luce del trattamento crudele e disumano a cui hanno assistito, molti sopravvissuti all’Olocausto hanno raccontato di incontri terrificanti con i cani durante la loro permanenza nei campi. Questi cani divennero potenti simboli di paura, oppressione e brutalità.

Alcuni esempi notevoli di utilizzo dei cani nei campi di concentramento includono:

- Auschwitz:nel famigerato complesso di Auschwitz-Birkenau venivano impiegati cani grandi e aggressivi per sorvegliare il perimetro del campo e impedire ai prigionieri di fuggire. Questi cani erano addestrati ad attaccare e sottomettere chiunque si avvicinasse alla recinzione.

- Sobibor:a Sobibor i cani hanno svolto un ruolo cruciale nel processo di sterminio del campo. Erano addestrati a fiutare e inseguire tutti i prigionieri che tentavano di fuggire durante le uccisioni di massa. I sopravvissuti hanno raccontato ricordi traumatici di cani che abbaiavano e mordevano durante il caos delle operazioni di uccisione.

- Treblinka:i cani venivano ampiamente utilizzati anche a Treblinka, dove aiutavano nel processo di trasporto dei prigionieri alle camere a gas. L'abbaiare incessante e la presenza minacciosa di questi cani amplificavano il terrore e la disperazione vissuti dalle vittime condannate.

Durante la guerra, molti ebrei che cercavano di evitare la persecuzione tentarono di nascondersi e vivere nei boschi. Le forze tedesche usavano segugi appositamente addestrati, conosciuti come Spürhunde, per rintracciarli e dar loro la caccia.

Sebbene il numero esatto di cani utilizzati nei campi di concentramento sia sconosciuto, l’uso diffuso di unità cinofile per vari compiti durante l’Olocausto contribuì senza dubbio alla realtà orribile e alla sofferenza sopportata dalle vittime.

Da allora, numerose strutture e organizzazioni di addestramento cinofilo si sono dedicate alla formazione e alla certificazione dei cani da assistenza per assistere le persone con disabilità e coloro che ne hanno bisogno. Questi cani forniscono aiuto, compagnia e indipendenza inestimabili, sottolineando il potenziale dei cani nel servire la società in modo positivo e compassionevole.