- Volpe artica:la volpe artica (Vulpes lagopus) è originaria della regione artica, ma è stata introdotta in alcune isole artiche, dove preda specie di uccelli autoctoni, tra cui pernici bianche e anatre dalla coda lunga.
- Ratto norvegese:il ratto norvegese (Rattus norvegicus) è stato introdotto nell'Artico attraverso attività umane, come la navigazione e la caccia alle balene. Questi ratti possono competere con le specie autoctone per il cibo e l’habitat e diffondere malattie.
- Granceola artica:la granceola artica (Chionoecetes opilio) è un invertebrato marino che è stato introdotto nel Mare di Barents e in altre acque artiche. Le granceole artiche possono pascolare eccessivamente sulle comunità bentoniche e competere con le specie autoctone per il cibo, distruggendo l'ecosistema marino.
- Salcerella viola:La salcerella viola (Lythrum salicaria) è una pianta da fiore originaria dell'Europa e dell'Asia che è diventata invasiva in alcune parti della tundra artica. Si diffonde rapidamente e forma popolamenti densi che possono competere con le piante autoctone e ridurre la biodiversità.
- Cozze quagga e zebrate:le cozze quagga (Dreissena bugensis) e le cozze zebrate (Dreissena polymorpha) sono bivalvi d'acqua dolce introdotti nell'Artico tramite l'acqua di zavorra delle navi. Queste cozze possono colonizzare e alterare rapidamente gli habitat acquatici, colpendo le specie autoctone e potenzialmente interrompendo la catena alimentare.
Sono in corso sforzi per controllare la diffusione delle specie invasive nella tundra artica, tra cui il monitoraggio, la gestione dell’habitat e l’istruzione pubblica. Tuttavia, l’introduzione e l’insediamento di specie invasive rimangono una sfida significativa e il loro potenziale impatto a lungo termine sul vulnerabile ecosistema artico è ancora in fase di studio.