Quali sono le specie acquatiche nocive?

Le specie acquatiche nocive (ANS) si riferiscono a specie non autoctone o invasive che sono state introdotte negli ecosistemi acquatici al di fuori del loro areale naturale e comportano rischi significativi a livello economico, ecologico e per la salute umana. Queste specie possono avere effetti negativi sulla biodiversità autoctona, sull’equilibrio ecologico, sulla qualità dell’acqua, sulla pesca, sulle infrastrutture, sulle attività ricreative e persino sulla salute umana.

Esempi di ANS ben noti includono:

1. Cozze zebrate (Dreissena polymorpha):queste cozze d'acqua dolce hanno causato notevoli impatti ecologici ed economici nel Nord America. Si moltiplicano rapidamente, formando dense colonie che possono ostruire i tubi di presa dell'acqua, danneggiare gli scafi delle barche, alterare le reti alimentari e danneggiare i mitili autoctoni.

2. Milfoil eurasiatico (Myriophyllum spicatum):una pianta acquatica invasiva che supera le piante autoctone per le risorse, impedisce alla luce solare di raggiungere le piante sottomarine, impedisce il flusso dell'acqua, interferisce con le attività ricreative e fornisce riparo alle specie non autoctone.

3. Carpa asiatica (Hypophthalmichthys spp.):questo gruppo di quattro specie di pesci (carpa testa grossa, carpa erbivora, carpa argentata e carpa nera) è stato introdotto per gestire le piante acquatiche e le alghe negli stagni e negli impianti di acquacoltura. Tuttavia, la loro proliferazione nei fiumi e nei laghi ha portato a significative alterazioni nelle comunità ittiche e alla competizione con le specie autoctone per le risorse alimentari.

4. Cozze quagga (Dreissena bugensis):simili alle cozze zebrate, le cozze quagga colonizzano rapidamente le superfici dure e hanno gravi impatti sugli ecosistemi acquatici, compreso il deterioramento della limpidezza dell'acqua, il danneggiamento delle infrastrutture e l'interferenza con le specie autoctone.

Per affrontare la diffusione e mitigare gli impatti dell’ANS, vengono spesso adottate varie misure, tra cui l’istruzione pubblica, il controllo e l’ispezione delle frontiere, il rilevamento precoce e la risposta rapida, le normative sulla gestione delle acque di zavorra e le restrizioni sul rilascio di animali domestici e specie di acquari indesiderate nelle acque naturali. corpi idrici.