1. Non nativo:la specie deve essere introdotta in un'area al di fuori della sua gamma naturale, intenzionalmente o involontariamente, da attività umane.
2. Impatto dannoso:la specie deve avere un impatto negativo sulla biodiversità nativa, sugli ecosistemi, sulla salute umana o sull'economia. Questo impatto può manifestarsi in vari modi, come la competizione con le specie autoctone per risorse (cibo, habitat, compagni), predazione sulle specie autoctone, trasmissione di malattie, alterazione della struttura e funzione dell'ecosistema o causare perdite economiche in agricoltura, silvicoltura o Altre industrie.
3. Spacchi rapidi:la specie deve avere un alto tasso riproduttivo e adattabilità, consentendole di diffondersi rapidamente e colonizzare nuove aree. Questa capacità di riprodurre e disperdere in modo efficiente consente alle specie di invadere e stabilirsi in habitat diversi.
4. Persistenza:la specie deve stabilire una popolazione autosufficiente che è in grado di sopravvivere e riprodursi nel nuovo ambiente senza intervento umano. Ciò significa che la specie è in grado di mantenere la sua popolazione su più generazioni e non è solo un evento transitorio.